Fabbrica del Vapore, Milano. pubblicato in L'industria delle costruzioni n° 443
Opera: Riqualificazione dell'Area ex Carminati Toselli, denominata "Fabbrica del vapore"- 2° stralcio - Corpi 3, 7, 9 ed aree esterne. Milano, via Procaccini 4 – bene sottoposto a vincolo monumentale
Categoria: VI a
Committente: Comune di Milano
Localizzazione: via Procaccini 14
Importo lavori: 7.600.000 €
Incarico: Progettazione esecutivo cantierabile, opere architettoniche (per impresa affidataria Brancaccio Costruzioni Spa)
Anno: 2012 – 2013
Responsabile: Arch. Nana Arch. Ballardini
Impresa: Brancaccio Costruzioni s.p.a.
Responsabile del procedimento: Arch. Silvia Volpi – comune di Milano
Coordinamento progettuale e progetto opere edili: Ing. Fabio Balducci – comune di Milano
Progetto strutture: Ing. Giuseppe Albano – comune di Milano
Progetto impianti elettrici: p.i. Bernardo Chiruzzi – comune di Milano
Progetto Impianti termici e meccanici: p.i. Pieraldo Guzzi p.i Gianmario Pietra – comune di Milano
Progetto esecutivo cantierabile opere edili: Arch. Riccardo Nana Arch. Silvia Ballardini - BN Studio architetti Associati
Progetto esecutivo cantierabille strutture: SNAIL s.r.l Società di ingegneria
Il complesso ruota intorno alla “cattedrale”, significativo esempio di architettura industriale di fine ottocento, che definisce il confine fra la porzione completata nei i primi lotti di intervento e il cantiere che interessa gli edifici 3 7 9. Le caratteristiche costruttive dei volumi sono omogenee, per tecniche di costruzione, condizioni di degrado dissesti. Eseguiti in muratura portante, hanno subito significativi danneggiamenti ad opera degli agenti atmosferici conseguenti il lungo abbandono, le precarie condizioni statiche riscontrate hanno infatti imposto estesi interventi di consolidamanto degli apparati murari e la sostituziuone di tutti gli orizzontamenti. Anche le coperture sono state sostituite, recuperando le capriate metalliche presenti nell’edificio 7, integrandone le prozioni ammalorate con elementi di nuova fattura. Il progetto di recupero ha inteso restituire ai prospetti le originarie proporzioni fra pieni e vuoti e il carattere industriale ottocentesco.
Le strutture interne sono state eseguite con travi e pilastri in acciaio e solai del tipo predalle che, vincolati alle murature perimetrali, ne garantiscono la stabilità.
Le facciate sono state oggetto di un accurato restauro volto a mantenerne inalterate le caratteristiche formali, consolidando e integrando le porzioni mancanti, ricostituendo le stilature e neutralizzando i sali e la vegetazione spontanea. Al termine del ciclo di restauro, le superfici sono state protette mediante resine impermeabilizzanti silossaniche.
Le coperture, di nuova costruzione, replicano fedelmente la tipogia e le sezioni delle coperture esistenti perdute.
Gli appoggi, costruiti ex novo su cordoli in calcestruzzo occultati alla vista da paramanto murario, sono anch’essi replica degli originari, e sono uniti da catene metalliche.
Le mutate esigenze e destinazioni dei fabbricati hanno richiesto estesi interventi di coibentazione dell’involucro mediante la posa di pannelli isolanti in contropareti intonacate e vespaio ventilato sull’intera superficie dei piani terra. Anche i serramenti, pur rispettando le caratteristiche formali e materiche degli elementi originari non recuperabili, sono stati dotati di vetrature adeguate al raggiungimento dei valori di trasmittanza di progetto. Le aree esterne, parzialmente piantumate sono state realizzate ricercando la continuità con i percorsi provenienti dalle aree circostanti e dal contesto, al fine di garantire la maggior accessibilità al sito. L’abbondante materiale di recupero proveniente da demolizioni e ritrovamenti attualmente accatastato in loco dall’amministrazione comunale, verrà vagliato e parzialmente recuperato come elemento di arredo da distribuire lungo i percorsi. Questi ultimi saranno aperti garantendo la libera fruizione del sito da parte della cittadinanza.
Categoria: VI a
Committente: Comune di Milano
Localizzazione: via Procaccini 14
Importo lavori: 7.600.000 €
Incarico: Progettazione esecutivo cantierabile, opere architettoniche (per impresa affidataria Brancaccio Costruzioni Spa)
Anno: 2012 – 2013
Responsabile: Arch. Nana Arch. Ballardini
Impresa: Brancaccio Costruzioni s.p.a.
Responsabile del procedimento: Arch. Silvia Volpi – comune di Milano
Coordinamento progettuale e progetto opere edili: Ing. Fabio Balducci – comune di Milano
Progetto strutture: Ing. Giuseppe Albano – comune di Milano
Progetto impianti elettrici: p.i. Bernardo Chiruzzi – comune di Milano
Progetto Impianti termici e meccanici: p.i. Pieraldo Guzzi p.i Gianmario Pietra – comune di Milano
Progetto esecutivo cantierabile opere edili: Arch. Riccardo Nana Arch. Silvia Ballardini - BN Studio architetti Associati
Progetto esecutivo cantierabille strutture: SNAIL s.r.l Società di ingegneria
Il complesso ruota intorno alla “cattedrale”, significativo esempio di architettura industriale di fine ottocento, che definisce il confine fra la porzione completata nei i primi lotti di intervento e il cantiere che interessa gli edifici 3 7 9. Le caratteristiche costruttive dei volumi sono omogenee, per tecniche di costruzione, condizioni di degrado dissesti. Eseguiti in muratura portante, hanno subito significativi danneggiamenti ad opera degli agenti atmosferici conseguenti il lungo abbandono, le precarie condizioni statiche riscontrate hanno infatti imposto estesi interventi di consolidamanto degli apparati murari e la sostituziuone di tutti gli orizzontamenti. Anche le coperture sono state sostituite, recuperando le capriate metalliche presenti nell’edificio 7, integrandone le prozioni ammalorate con elementi di nuova fattura. Il progetto di recupero ha inteso restituire ai prospetti le originarie proporzioni fra pieni e vuoti e il carattere industriale ottocentesco.
Le strutture interne sono state eseguite con travi e pilastri in acciaio e solai del tipo predalle che, vincolati alle murature perimetrali, ne garantiscono la stabilità.
Le facciate sono state oggetto di un accurato restauro volto a mantenerne inalterate le caratteristiche formali, consolidando e integrando le porzioni mancanti, ricostituendo le stilature e neutralizzando i sali e la vegetazione spontanea. Al termine del ciclo di restauro, le superfici sono state protette mediante resine impermeabilizzanti silossaniche.
Le coperture, di nuova costruzione, replicano fedelmente la tipogia e le sezioni delle coperture esistenti perdute.
Gli appoggi, costruiti ex novo su cordoli in calcestruzzo occultati alla vista da paramanto murario, sono anch’essi replica degli originari, e sono uniti da catene metalliche.
Le mutate esigenze e destinazioni dei fabbricati hanno richiesto estesi interventi di coibentazione dell’involucro mediante la posa di pannelli isolanti in contropareti intonacate e vespaio ventilato sull’intera superficie dei piani terra. Anche i serramenti, pur rispettando le caratteristiche formali e materiche degli elementi originari non recuperabili, sono stati dotati di vetrature adeguate al raggiungimento dei valori di trasmittanza di progetto. Le aree esterne, parzialmente piantumate sono state realizzate ricercando la continuità con i percorsi provenienti dalle aree circostanti e dal contesto, al fine di garantire la maggior accessibilità al sito. L’abbondante materiale di recupero proveniente da demolizioni e ritrovamenti attualmente accatastato in loco dall’amministrazione comunale, verrà vagliato e parzialmente recuperato come elemento di arredo da distribuire lungo i percorsi. Questi ultimi saranno aperti garantendo la libera fruizione del sito da parte della cittadinanza.